Dove va l`Italia?

„Tum enim dixit duo corpora esse rei publicae, unum debile infirmo capite, alterum firmum sine capite“.
(Pro Murena- Marco Tullio Cicerone)

Cicerone addebitava la frase a Catilina, secondo il quale il primo corpo della repubblica, quello fragile (debile) e con la testa instabile, era il corpo della politica romana. Fragile perché diviso in „lobby“, clientele, gruppi antagonisti eternamente in conflitto fra di loro e che soli erano in grado di eleggere un Senato corrotto, colluso e ottuso (infirmo capite).Il secondo corpo era per Catilina la massa dei cittadini romani operosi, produttivi, creativi (firmum), e paganti i numerosi orpelli dovuti allo Stato ma che rimaneva senza una testa (sine capite).
Grazie all`azione intensiva di Cicerone, alla truffa elettorale e alla spada di un soldato romano, il tentativo di Catilina di riformare la politica e di diventare „la testa“ del corpo robusto dello Stato, fallí.
Si dice che la Storia si ripeta.

Trentasette partiti, settantatre sindacati, centosessantaquattro associazioni di categoria, che provano nella logica del tutti contro tutti, ad influenzare la formazione di uno Stato, le elezioni di un corpo politico e di un governo che non fa che rispecchiare questa situazione.

Diciotto ministeri, otto dipartimenti retti da ministri senza portafoglio, cinque corpi di polizia armata dipendenti da cinque diversi ministeri, un corpo di polizia armato dipendente dai comuni, un numero spropositato di istanze divise fra governo, regioni, province e comuni. Quarantanove mutue o enti di assistenza generica (1) e la Corte dei Conti ha elencato anche nel 2007, 110 (centodieci) enti inutili (2). La durata media del processo civile è pari a 337 giorni, per quanto riguarda i processi di competenza del giudice di pace, e del triplo per quanto riguarda i giudizi di primo grado davanti al tribunale.

Per il secondo grado dei procedimenti civili la durata media è di 1338 giorni. Dinanzi alla Cassazione, infine la mole di ricorsi che sono annualmente iscritti è di gran lunga superiore a quella che la Corte riesce a decidere e questa eccedenza si cumula con quella degli anni precedenti, la pendenza è aumentata quest‘anno da 61.951 a 76.478 ricorsi (+ 23%).
La durata media del ricorso per cassazione in materia civile, passata da 836 a 994 giorni, pari a 33 mesi
La durata delle cause previdenziali è stata in media di 1.019 giorni, sempre nel periodo tra il 1 luglio 2001 e il 30 giugno 2002.
La situazione della giustizia Penale non è confortante: dilatazione temporale della durata dei procedimenti davanti agli uffici del GIP da 194 a 261 giorni ed incremento delle pendenze (del 27,6%). La durata media dei ricorsi per cassazione in materia penale è stata di 219 giorni, dal momento in cui pervengono alla Corte a quello in cui sono decisi (3).

Un ministro della giustizia iscritto alla loggia massonica (4), colluso con pregiudicati (5) e giudici allontanati dal loro incarico quando l`inchiesta entra nel palazzo (6).
Un atteggiamento xenofobo nei confronti degli immigrati (7) di fronte alla mancata richiesta di fondi messi a disposizione dalla UE per l`integrazione dei ROM (8).
Ne basta e avanza per dire che anche oggi, il corpo (debile) dello Stato, è fornito di un „infirmo capite“.

Come fronteggiare la richiesta di giustizia, efficienza, riforme, adeguamento agli standard europei che il corpo „firmum“ del paese richiede ormai a piú voci?
Mi sembra di scorgere due possibilitá di qualitá diverse ma reciproche.
Mi spiego.
La prima soluzione sono ovviamente riforme a tutto campo: elettorale, fiscale, dell`integrazione, della giustizia, degli enti locali, della scuola, dell`informazione.
E sono riforme che dovranno essere pensate libere dai mille legami e laccioli del clientelismo e delle logiche lobbystiche.
Ma questa condizione è gia l`introduzione della seconda necessitá che è in realtá la prima.
Quella della questione morale.
Senza un radicale ripensamento sulle qualitá morali degli uomini chiamati a rappresentare il „capite“ che ora manca al corpo „firmum“, non serviranno le migliori riforme e le migliori intenzioni.
Nel 1993, il ministro dei trasporti tedesco Günther Krause (CDU), impiegó in casa sua una donna delle pulizie usufruendo dei contributi dell`ufficio di collocamento. Di per sé un procedimento legittimo, ma l`opinione pubblica (e il contribuente) furono dell`idea che col suo stipendio da ministro avrebbe potuto benissimo pagare di tasca propria senza gravare sulle casse della „res publica“. Questo bastó per costringere Krause a dare le dimissioni da ministro e da allora non ha mai piú potuto prendere parte alla vita politica del paese a nessun livello.(9)
Un esempio che sul quale ci sarebbe da meditare se pensiamo alla presenza di venticinque pregiudicati nell` „infirmo capite“ del nostro paese.
L`alternativa è quella di eliminare, metaforicamente, il prossimo tentativo catiliniano di riforme lasciando tutto come prima e aprire la strada al prossimo cesare con tutte le implicazioni del caso.

(1)
http://www.comuneadria.net/autocert/pa.html
(2)
http://www.emmegipress.it/dblog/articolo.asp?articolo=277
(3)
http://www.radicali.it/view.php?id=7590
(4)
http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/7-nove/7-nove.html
(5)
http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/8-nove/8-nove.html
(6)
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/pm-catanzaro-2/de-magistris-avocazione/de-magistris-avocazione.html
(7)
http://www.radio-utopie.de/archiv.php?themenID=1181&JAHR_AKTUELL=2007&MON_AKTUELL=11
(8) http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/sicurezza-politica1/sicurezza-politica1/sicurezza-politica1.html
(9) http://www.mz-web.de/servlet/ContentServer?pagename=ksta/page&atype=ksArtikel&aid=1193316657080&openMenu=1013016724320&calledPageId=1013016724320&listid=1018881578370

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