Bernadette e Alessandro sono praticamente cresciuti con la musica. Entrambi fin dalle scuole medie partecipavano ai concorsi scolastici. Suonavano il flauto e Bernadette addirittura era la solista di xilofono. De Lone hanno anche una cassetta incisa con le loro due voci da bambini dove cantano i brani dei cartoni animati in voga negli anni 80, e la sera, spesso prima di dormire fingevano concorsi canori (con i genitori che gli urlavano di dormire…)
L‘arte in generale è sempre stata una passione per entrambi, Alessandro recitava alle elementari ed aveva ottimi voti in educazione artistica, Bernadette ancora oggi, oltre a dipingere e disegnare, fa lavori di patchwork e decoupage. Tutta questa voglia è stata loro trasmessa da Salvatore, il papá.
Salvatore da ragazzo suonava in una band (ha inciso anche una paio di nastri
semiprofessionali, l‘ultimo del 1986) e spesso andavano a vederlo provare, quindi i primi approcci con gli strumenti li hanno avuti in quelle occasioni, Bernadette voleva imparare il pianoforte e così fu. Ma mentre lei lo imparava tecnicamente attraverso lezioni private, Alessandro strimpellava … e più continuava più tirava fuori idee personali, rendendosi conto di essere in grado, seppur in modo rudimentale, di esprimersi a modo suo. Poi dal pianoforte passó alla tastierina, a quella più ricca di effetti e ritmini, fino ad arrivare alla vera e propria esperienza di arrangiatore autodidatta grazie all‘uso dei sequencer, synth ecc..
Bernadette nel frattempo, aveva un po‘ abbandonato l‘uso del pianoforte, per passare ad educare in modo più attento l‘uso della voce (ha frequentato prima corsi in scuole di cultura jazz, giungendo poi all‘uso della tecnica voice craft, in uso soprattutto negli Stati Uniti).
Le influenze musicali sono state tantissime, ma quelle di impronta pop e sperimentali
hanno lasciato di più il segno e Alessandro passava ore a sentire tutti quei suoni magici delle musiche elettro-celtiche, nonché degli Enigma, che ha considerato per anni fondamentali per trovare la strada musicale giusta. Nei brani registrati non si puó fare a meno di rendersene conto. Tuttavia in questi ultimi tempi, un‘infinità di generi, rock anni 60 e 70 (anche per la preparazione del progetto SofaRock), elettronica sperimentale nordeuropea, musica classica, hanno influenzato i De Lone. I De Lone hanno fatto numerose esperienze live attraverso vari concorsi, come il
Bengiofestival di Benevento e Sanremo Rock 2006, tra i più importanti, il resto per lo più feste di piazza. Per due anni Alessandro ha fatto esperienza live come cantante con una band di genere rockbritish (ColdPlay, Muse) e anche questo ha completato un po‘ l‘area di ascolto.
I DeLone nascono un po‘ da tutto questo, dal mettere insieme e in ordine un po‘ di „pezzi“, dall‘idea di fare musica italiana ma non nel modo classico. Quando creano un brano non cercano di fare accordi e melodia per poi fare dell‘arrangiamento solo un contorno accompagnatorio, ma tutto si crea man mano. I suoni utilizzati hanno e devono avere la stessa importanza melodica della voce. Le parole devono ben incastrarsi nell‘intera trama armonica e il progetto lo dimostra chiaramente. Il tutto vuol trasmettere sensazioni a volte di relax, altre di eccitazione emotiva.
Anche i testi buttano lì una serie di domande alle quali è sempre stato difficile rispondere. Il perchè della vita, i dubbi, gioie, incertezze, paure, tutto insomma ció che serve a stimolare l‘autocoscienza, svegliare gli animi e tante volte, onestamente,
diventano anche un proprio sfogo personale.
Resto in piedi è rabbia, Piange la notte è amarezza, Bisogno di vivere è un invito a
usare la propria testa, Non ho più il controllo esprime un momento difficile di un
percorso di vita adolescenziale, Luce nel Vento è speranza, Me ne Andrei è un
momento ludico, e così via…
E‘ un insieme di sentimenti che non si possono separare in un progetto intero perchè sono tante facce della stessa personalità, perchè è prerogativa dell‘uomo in quanto essere vivente che si trova di fronte a tante prove durante la propria esistenza.
Il CD è stato realizzato amatorialmente, nello stesso periodo in cui i De Lone hanno avuto modo di conoscere alcune personalità che hanno esperienza ancor oggi nel mondo musicale e coi quali hanno partecipato curiosamente al progetto SofaRock. Dei DeLone, se ne puó cogliere il lato lounge, groovettaro, elettronico e a volte dance. Alcuni di questi personaggi hanno in parte collaborato strumentalmente e melodicamente anche al progetto DeLone.
Ad un passo dal blu (nel quale Alessandro si cimenta come cantante insieme a
Bernadette), è il brano che hanno portato a Sanremo Rock.
A proposito di questo brano, i De Lone avevano avuto l‘occasione di preparare l‘evento live sanremese insieme ad Alberto Radius (Formula 3), che però la mattina
stessa della partenza si è ritrovato impantanato nella neve e all‘ultimo hanno dovuto
rimpiazzarlo con un altro chitarrista.
Attualmente continuano a buttar giù nuove idee e sperimentare.
Alcuni link al progetto SofaRock:
http://www.self.it/ita/details.php?nb=8019991005910
http://www.gufetto.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=2246&Itemid=26
http://www.cduniverse.com/search/xx/music/pid/7484361/a/One.htm