Ci dobbiamo onestamente chiedere quale scopo abbiano, anche in campagna elettorale, i richiami e i proclami di alcuni leader politici nostrani che chiedonono in maniera brachiale l‘espulsione di stranieri colpevoli di reati, ma anche quella di „elementi sospetti di terrorismo“. All‘avanguardia (!) di questa onda lunga di tutte le correnti razziste, la signora Santanché che vorrebbe fare degli ospedali e delle strutture di pronto soccorso una specie di trappola per clandestini malati o infortunati che, secondo lei, sono l‘ottanta per cento di coloro che affollano i nostri ospedali. (1)„Sospetti di terrorismo“? Sospetto é una parola che giuridicamente non ha nessun valore in nessuna Costituzione democratica che si rispetti. „Sospetti“ erano la grande maggioranza dei detenuti di Abu Ghraib e sospetti sono i detenuti di Guantanamo. Sembra che non ci riguardi e che torture e arbitrio giudiziario facciano parte di paesi barbari e arroganti lontani dalla vecchia Europa e dall‘Italia, patria di Cesare Beccaria, difensore antesignano dei diritti umani e pietra miliare nella lotta contro la pena di morte. L‘Italia si é fatta promotore della moratoria contro la pena di morte presso le Nazioni Unite (2). l‘Italia é anche il paese della legge Pisanu che prevede l‘espulsione immediata dei „sospetti“ di attivitá terroristiche senza deroghe, nemmeno in presenza di un ricorso giudiziario (3). L‘Italia é anche il paese messo alla sbarra dal „Terzo rapporto sull‘Italia“ della Commissione contro il razzismo e l‘intolleranza (4). L‘Italia é il paese che ha violato l‘articolo tre della Convenzione europea dei diritti dell‘uomo („Nessuno può essere sottoposto a tortura né a trattamenti inumani o degradanti“) (5). L‘Italia é il paese che ha espulso e consegnato alla giustizia siriana Kamel A., accusato innocente di terrorismo da un mitomane informante della polizia, poi smentito dagli accertamenti ad espulsione avvenuta. „Un cittadino straniero – aveva fatto sapere quel giorno il generale Pollari, che era ancora al comando del Servizio – è coinvolto in un progetto terroristico da porre in essere nel territorio nazionale, in particolare nella città di Milano“. Quindi la dettagliata descrizione di un attentato che sarebbe stato compiuto a qualche settimana dalle elezioni politiche „in modo da condizionarne l‘esito“. Qualcosa di terrificante, quanto e peggio le bombe nella stazione di Madrid. Due cariche esplosive programmate per esplodere a mezzora l‘una dall‘altra, „in modo da causare il maggior numero di vittime“. La mattina del 23 febbraio del 2006, poco più di un mese dopo l‘allarme terrorismo di Pollari e mentre erano in corso gli accertamenti che avrebbe dimostrato la sua assoluta innocenza, la polizia aveva sfondato la porta della casa di Kamel A., l‘aveva portato in questura e quindi caricato un aereo per Damasco. Questo in base all‘allora appena emanato „Decreto Pisanu“, la norma che consente di disporre l‘espulsione di uno straniero per il semplice sospetto di terrorismo. (6) L‘Italia é il paese che ha espulso e cosegnato alla giustizia tunisina Cherif Foued, accusato innocente di far parte di un „consolidato circuito relazionale con elementi di primo piano nel panorama del radicalismo islamico presente in Italia“. Cherif, in Italia con regolare permesso di soggiorno, incensurato, sposato con una italiana e padre di tre figli, aveva diviso, al suo arrivo in Italia, il suo alloggio con altri connazionali poi inquisiti (i n q u i s i t i ) di terrorismo. Il ricorso presentato alla Corte europea non ha fermato l‘espulsione (Art. 3, § 4 della legge Pisanu). É prevedibile che il ricorso venga accettato come giá accaduto in altri casi analoghi, ma la vicenda lascia alle spalle di Cherif Foued e della sua famiglia, quattordici mesi di reclusione, la rovina economica, una famiglia nella disperazione, il futuro di tre bambini segnato per tutta la vita (7). Effetti collaterali della „lotta al terrorismo“? Razzismo? Stupiditá? Cinismo con scopi elettorali? L‘Italia, paese di artisti santi e navigatori, declassata a repubblica delle banane dai suoi amministratori e politici. Non c‘é da meravigliarsi, l‘istigazione all‘odio sembra, ai miopi della politica, che paghi in termini di voti. Abbiamo nel nostro paese un partito con caratteristiche uniche in tutta l‘Europa che da decenni ormai incentra la sua politica sulla discriminazione e l‘odio, prima attraverso un immaginario confine sulle sponde del Po, ed ora attraverso una presunta superioritá culturale nei confronti degli immigrati. In una specie di rete solidale europea, si moltiplicano i politici che da un presunto scontro delle civiltá cercano di trarre vantaggi personali ed elettorali. Non sempre il gioco riesce. Nelle recenti elezioni dell‘Assia, il governatore Roland Koch (CDU), aveva puntato tutte le sue carte agitando il fantasma di un presunto alto tasso di criminalitá fra giovani con retroterra di immigrazione. L‘elettorato lo ha servito con un calo del 12% dei voti (8). C‘é da sperare che l‘esempio faccia scuola anche da noi e che gli istigatori dell‘odio rimangano un episodio da citare a pié di pagina nella storia dell‘Umanitá.
(1) http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=90694
(2) http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/approfondimenti/visualizza_new.html_38259152.html
(3) http://www.parlamento.it/leggi/05155l.htm
(4) http://www.coe.int/t/e/human_rights/ecri/1-ECRI/2-Country-by-country_approach/Italy/Italy%20third%20report%20-%20cri06-19%20Italian.pdf
(5) http://www.studiperlapace.it/documentazione/europconv.html
(6) http://www.repubblica.it/2005/b/rubriche/glialtrinoi/kamel/kamel.html
(7) http://www.repubblica.it/2005/b/rubriche/glialtrinoi/cherif/cherif.html
(8) http://www.radio-utopie.de/2008/02/02/chi-istiga-allodio-e-perche/