Abbiamo avuto un „divorzio all‘italiana“, un „matrimonio all‘italiana“, un „come elimino il pericolo dell‘atrazina nell‘acqua potabile senza eliminare l‘atrazina“ e un „come entro a far parte della zona euro senza adempiere i criteri di Maastricht“.
Ora, sull‘onda dell‘italian style nel mondo, siamo al „come invento il programma piú ambientalista del pianeta eliminando ogni ragionevole provvedimento ambientalista“.
Andiamo con ordine:
La legge 24 dicembre 2007 n. 244 „Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato“ pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 285 della Gazzetta Ufficiale n. 300 del 28/12/07 prevedeva una detrazione fiscale del 55% per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia, per la riqualificazione globale di edifici, la coibentazione di strutture orizzontali e verticali, la sostituzione di finestre comprensive di infissi, l‘installazione di pannelli solari, le sostituzioni di impianti di riscaldamento con altri dotati di caldaie a condensazione, la sostituzione di frigo e congelatori, l‘installazione di motori e inverter ad alta efficienza, per il gasolio e il gpl utilizzati in zone montane e per le reti di riscaldamento alimentate a biomassa o energia geotermica.
Un piano ambientalista di tutto rispetto.
Poi arriva la crisi finanziaria, si decide che sulla zattera di salvataggio i posti sono limitati e, senza depennare nulla (maestria degli azzeccagarbugli di turno) si rilascia un nuovo decreto, il cosiddetto anti-crisi (decreto legge n. 185/2008) che prevede l‘approvazione obbligatoria delle richieste da parte dell‘Agenzia delle Entrate. Questi i punti salienti:
Il decreto legge n. 185/2008, il cosiddetto „decreto anticrisi“ prevede l‘obbligatorio assenso dell‘Agenzia delle Entrate per chi vuole ottenere la detrazione al 55% per il risparmio energetico per gli anni dal 2008 al 2010. Tale assenso dovrà essere richiesto via internet (su un portale dell‘Agenzia delle Entrate ancora inesistente). In caso di mancato assenso entro 30 giorni la domanda si considererà rifiutata.
I fondi previsti, oltre i quali non saranno accolte le domande, sono 82,7 milioni di euro per il 2008; 185,9 milioni per il 2009 e 314,8 milioni per il 2010. Ossia una piccolissima parte delle possibili richieste.
Si prevede che solo un 5% di richieste potrà essere soddisfatto.
Considerato che nel 2007 (primo anno di detrazioni e con obbligo di certificazione anche per infissi e pannelli solari termici) le richieste sono state di 825 milioni, gli 82,7 milioni previsti per il 2008 sono il 10%, ma sicuramente le domande quest‘anno sarebbero state molte di più, si stima anche il doppio proprio grazie all‘assestamento della legge e all‘eliminato obbligo della certificazione energetica per infissi e pannelli solari termici.
Quindi:
Il 95% delle persone rimarrà a bocca asciutta, perché questa norma è retroattiva per tutto il 2008, chi ha predisposto la documentazione (bonifici, certificazione energetica, allegati) potrebbe non ottenere nulla, tranne il 36% in 10 anni, ammesso che vi siano le condizioni.
Gli italiani che non hanno internet non potranno richiedere le detrazioni, alla faccia della legge uguale per tutti.
Le aziende dei settori delle energie alternative subiranno un collasso di ordinazioni visto che nessuno penserà di ottenere una detrazione che è „illusoria“.
Coloro che hanno investito nel 2008 pensando di ottenere già un 18,3% nel 2009 resteranno a bocca asciutta ed è probabile che eviteranno nuovi investimenti.
Ci saranno seri problemi tra i clienti e i tecnici che hanno consigliato le detrazioni.
Forse qualcuno si ricorda di un film-culto degli anni settanta intitolato „Comma22“ (Catch 22), una feroce critica alla struttura militare e alla guerra che narrava le avventure di un gruppo di aviatori statunitensi dediti ai bombardamenti in Italia durante la seconda guerra mondiale. Riportava i regolamenti cui i piloti erano soggetti, e fra questi due articoli contraddittori:
Articolo 12, Comma 1
«L‘unico motivo valido per chiedere il congedo dal fronte è la pazzia.».
Articolo 12, Comma 22
«Chiunque chieda il congedo dal fronte non è pazzo.».
Questo è in sostanza il decreto legge n. 185/2008.
Non fa quindi meraviglia che il capo del Belpaese si sia recato a Bruxelles minacciando il resto del mondo col veto italiano nel caso che i provvedimenti di difesa ambientale avessero troppo pesato sugli impianti obsoleti delle industrie italiane ad alto consumo energetico. Solo le TV italiane, in particolar modo Mediaset, strombazzano la „grande vittoria italiana“, il resto del mondo è di nuovo profondamente irritato dalle bizze e dall‘incontinenza del nostro Premier-industriale-lobbyista, capace di mettere gli interessi particolari prima degli interessi collettivi alla maniera di un Don Vito qualunque.
La Confindustria ringrazia.
Il mondo ride.
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