Tassa sull’immigrazione: provvedimento amministrativo o apartheid?
Da: http://ilderviscio.wordpress.com/
Bartolomeo Vanzetti, al processo che lo vide condannato a morte con Nicola Sacco, dichiaró: „Al centro immigrazione, ebbi la prima sorpresa. Gli emigranti venivano smistati come tanti animali. Non una parola di gentilezza, di incoraggiamento, per alleggerire il fardello di dolori che pesa così tanto su chi è appena arrivato in America”. E in seguito scrisse: “Dove potevo andare? Cosa potevo fare? Quella era la Terra promessa”. Alla base del verdetto di condanna – a parere di molti – vi furono da parte di polizia, procuratori distrettuali, giudice e giuria pregiudizi razziali e una forte volontà di perseguire una politica del terrore suggerita dal ministro della giustizia Palmer. Il giudice Webster Thayer li definì senza mezze parole due anarchici bastardi.
Credevamo che fossero fantasmi del passato, ombre della preistoria, cose che succedono solo chissà dove, ma non da noi, paese di navigatori, santi e poeti.
Invece, eccoli lí i predicatori dell’odio. Gambadilegno, Homer Simpson e l’avvocato Azzeccagarbugli a governare un paese che non è povero, ma è un povero paese (De Gaulle). Maroni si dichiara meravigliato dalle reazioni dei Vescovi della CEI e della fondazione Migrantes che la definisce “ispirata al principio dell’indesiderabilità”. Gianromano Gnesotto, responsabile per gli immigrati e i profughi in Italia della fondazione, non ha esitato a definirla un «balzello», cioè un ingiusto contributo richiesto a una categoria già poco tutelata. Maroni rivendica il carattere tutto amministrativo della tassa sull’emigrazione. “Stiamo facendo quanto hanno fatto da tempo i Paesi europei”. Ed è un ennesimo pistolotto fumogeno, lanciato nella speranza che nessuno noti il contesto nel quale nasce la proposta leghista. Il contesto è il ddl sicurezza all’esame del Senato, lo stesso ddl che prevede il reato di clandestinitá di cui va tanto orgoglioso Ignazio La Russa e che prevede il rafforzamento della figura del sindaco-sceriffo. Il ragionamento della Lega è quindi il seguente: sei straniero, costituisci un problema di sicurezza, quindi devi contribuire in maniera straordinaria alla lotta contro la criminalitá con una tassa ad hoc! Per quanto riguarda il reato di clandestinitá, era originariamente stata proposta una pena detentiva, poi ritirata a causa delle vibrate proteste in sede europea. La proposta di una fidejussione di 10.000 € per gli stranieri che richiedono la partita IVA per un’attivitá commerciale non ha trovato approvazione nemmeno all’interno della coalizione di governo. Duramente criticati anche gli emendamenti presentati dalla Lega Nord al Senato che chiedono ai medici di denunciare i cittadini stranieri irregolari che ricorrono all’assistenza medica. Siamo ancora nel contesto di un provvedimento amministrativo? Non è giá apartheid in piena regola?
Certo che è apartheid in piena regola. Lo schema è sempre lo stesso, si gonfiano a casi nazionali gli episodi di micro-criminalità o di costume nei quali sono coinvolti cittadini immigrati ed ecco servito il mostro in prima pagina. La bugia grossolana dell’equazione immigrati = aumento della criminalitá, è smentito anche da uno studio su ‘Immigrazione e crimine’ pubblicato dalla Banca d’Italia e realizzato da tre ricercatori (Milo Bianchi, Paolo Buonanno e Paolo Pinotti), ma questi militanti del bar Pinuccia non rinunciano alla diffamazione, alla strumentalizzazione e alla criminalizzazione di centinaia di migliaia di onesti cittadini con diverso passaporto per raccogliere voti nelle periferie degradate. Sua Altezza Reale, la Regina Rania di Giordania, ha dichiarato in un’intervista che il problema dell’emergenza di Gaza è in primo luogo un problema di dignitá umana. Non posso che associarmi dal momento che ritengo l’attacco alla popolazione civile e ai gorilla senza cervello di Hamas una manovra elettorale per spianare la strada verso la poltrona di primo ministro a Tzipi Livni, l’attuale ministro degli esteri israeliano. Si mettono in conto le vite di migliaia di civili perché questo o quel candidato, questo o quel partito realizzino l’obiettivo che si sono proposti. Non diversamente la Lega ha fatto della discriminazione razziale, della diffamazione, dell’attacco alla dignitá umana dei meridionali (ieri) e degli immigrati (oggi), il proprio biglietto da visita e il proprio manifesto elettorale. Puntualmente vengono scoperti covi di pericolosissimi terroristi dentro ai garage trasformati in moschea, arrestati pericolosissimi membri di al Qaida/ el Keida che erano sul punto di organizzare attentati tremendi, perquisiti campi nomadi di cittadini italiani per tenere alta la tensione e lanciare la polpetta col sonnifero che deve allontanare l’attenzione dai problemi strutturali di questo “povero paese”. Cosí il problema della discriminazione è in primo luogo un problema di dignitá umana che a questi personaggi pare manchi completamente. Ad aggiungere confusione a tutta la vicenda, la pretesa di alcuni di questi figuri di agire a difesa dei valori giudaico-cristiani nei confronti di un’immigrazione religiosamente e culturalmente orientata altrimenti. Vale forse la pena di ricordare a questi signori che
“Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non gli farete torto.
Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi; tu l’amerai come tu stesso perché anche voi siete stati forestieri nel paese d’Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio“. (Levitico, 19; 33, 34) o piú semplicemente “ama il prossimo tuo come te stesso” (Matteo 19; 19) sono pilastri fondamentali di questi valori.