G8, Cina, Russia e S.S. Benedetto XVI fra i fondatori dell’impero.
Da: Il Derviscio
“Di fronte all’inarrestabile crescita dell’interdipendenza mondiale, è fortemente sentita, anche in presenza di una recessione altrettanto mondiale, l’urgenza della riforma sia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che dell’architettura economica e finanziaria internazionale, affinché si possa dare reale concretezza al concetto di famiglia di Nazioni. Sentita è pure l’urgenza di trovare forme innovative per attuare il principio di responsabilità di proteggere e per attribuire anche alle Nazioni più povere una voce efficace nelle decisioni comuni. Ciò appare necessario proprio in vista di un ordinamento politico, giuridico ed economico che incrementi ed orienti la collaborazione internazionale verso lo sviluppo solidale di tutti i popoli. Per il governo dell’economia mondiale; per risanare le economie colpite dalla crisi, per prevenire peggioramenti della stessa e conseguenti maggiori squilibri; per realizzare un opportuno disarmo integrale, la sicurezza alimentare e la pace; per garantire la salvaguardia dell’ambiente e per regolamentare i flussi migratori, urge la presenza di una vera Autorità politica mondiale, quale è stata già tratteggiata dal mio Predecessore, il Beato Giovanni XXIII. Una simile Autorità dovrà essere regolata dal diritto, attenersi in modo coerente ai principi di sussidiarietà e di solidarietà, essere ordinata alla realizzazione del bene comune, impegnarsi nella realizzazione di un autentico sviluppo umano integrale ispirato ai valori della carità nella verità. Tale Autorità inoltre dovrà essere da tutti riconosciuta, godere di potere effettivo per garantire a ciascuno la sicurezza, l’osservanza della giustizia, il rispetto dei diritti. Ovviamente, essa deve godere della facoltà di far rispettare dalle parti le proprie decisioni, come pure le misure coordinate adottate nei vari fori internazionali. In mancanza di ciò, infatti, il diritto internazionale, nonostante i grandi progressi compiuti nei vari campi, rischierebbe di essere condizionato dagli equilibri di potere tra i più forti. Lo sviluppo integrale dei popoli e la collaborazione internazionale esigono che venga istituito un grado superiore di ordinamento internazionale di tipo sussidiario per il governo della globalizzazione e che si dia finalmente attuazione ad un ordine sociale conforme all’ordine morale e a quel raccordo tra sfera morale e sociale, tra politica e sfera economica e civile che è già prospettato nello Statuto delle Nazioni Unite”.
Non è il testo di una insignificante loggia di periferia, è § 67 del capitolo quinto della “Lettera Enciclica CARITAS IN VERITATE del Sommo Pontefice Benedetto XVI ai Vescovi, ai Presbiteri e ai Diaconi alle persone consacrate ai fedeli laici e a tutti gli uomini di buona volontá sullo sviluppo integrale nella Caritá e nella Veritá”.
In perfetta sintonia con quanto affermato dal marito di Carla Bruni a Roma a conclusione del vertice di febbraio:
“Siamo entrati in un’era di “potenze relative”, in cui nessun Paese è più in grado di imporre la propria visione delle cose, e in cui nessuno può sperare di risolvere da solo i problemi del mondo. Per affrontare le grandi sfide del nostro tempo è indispensabile cooperare. Questo è il motivo per cui mi rallegro del fatto che l’amministrazione Obama abbia optato con chiarezza per la concertazione. Ed è anche il motivo per cui la Francia si batte per un profondo rinnovamento della governance mondiale e una maggiore rappresentatività delle istituzioni internazionali, poiché è questa la condizione che ne garantisce la legittimità, e quindi l’efficacia”.
Piú concreti i cinesi che da tempo hanno indicato la possibilità di un percorso “di lungo periodo” verso una moneta mondiale !!! “virtuale” composta di un paniere di monete reali tale da attutire gli effetti delle fluttuazioni sui tassi di cambio.
Non diversamente i russi che chiedono il ritorno al cosidetto “Gold Standard”, cioè il legame diretto fra valuta e oro come prima della presidenza Nixon. L’oro tornerebbe quindi ad avere la funzione di punto di riferimento mondiale per stabilire il corso delle valute. Ció metterebbe al riparo paesi come la Cina, la Russia e i paesi produttori di petrolio dalla svalutazione mirata del dollaro.
Obama I ha dichiarato alla fine del G8 che questo “è un’istituzione che ha trent’anni e va sicuramente riformata”. Tuttavia “ci sarà bisogno di un periodo di transizione per riuscire a trovare il formato giusto. Non c’è dubbio che è necessario rivedere le istituzioni internazionali per far fronte ai grandi cambiamenti che ci sono stati in questi anni”. Obama ha sottolineato come in realtà Paesi come Cina, India, Brasile “devono ora sicuramente essere inclusi nelle discussioni”. Così come anche l’Africa e l’America Latina non possono starne più fuori. “Nei prossimi anni vedremo un’ulteriore evoluzione. Dovremo essere certi che la scelta che faremo funzioni”.
Fuori dal gioco potrebbero restare personaggi esotici come il Luke Gheddafi Skywalker, Ian Solo Achmadinedjah e la principessa Leila Rana Organa.
Chi vivrá vedrá.