SCOOP! La CIA e Aldo Moro

Analisi della CIA nei giorni del rapimento Moro.

Da: Il Derviscio

A chi interessa ancora il caso Moro?

C.I.A. 27 Aprile 1978

Ho sfogliato negli archivi della CIA e ho trovato questo documento ormai pubblico grazie al “Freedom of Infomation Act”. Sono quattro paginette di analisi acribica con qualche censura che ho lasciato nel testo da me tradotto con le relative indicazioni di pagine, date e quant’altro. Ne esce un quandro avvilente. All’omicidio di Moro non sembrano esserci alternative anche se questo non risolverá l’ingarbugliata situazione politica. Un esempio di come la vita di un uomo, anche nel caso di un personaggio del calibro di Aldo Moro, venga subordinata all’assurdo costrutto della “Ragione di Stato”.

E se la vita di un personaggio ai vertici della scala sociale non vale nulla, quanto vale, in questa logica, la vita di cento, mille, centomila peones?

Logica della politica, appunto.

Di seguito tutto il documento.

(Traduzione di Stefano Comi)

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Approvato per la pubblicazione

Data: Marzo 2004

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Memorandum

Soggetto: Il rapimento Moro e la politica italiana

1. Uno degli ultimi Governi guidati dal veterano democristiano Aldo Moro va dal periodo del fallimento della vecchia coalizione di centrosinistra nel 1974 fino alle elezioni anticipate volute dai Comunisti nel 1975. La natura di transizione del Governo Moro ha portato i politici italiani a chiamarlo “un ponte verso l’ignoto”. Ora, il rapimento del leader del partito da parte dell’organizzazione terroristica delle Brigate Rosse obbliga i politici italiani a costruire un ponte sull’abisso. I numerosi problemi sollevati da questo caso possono portare a cambiamenti fondamentali nella politica del Paese.

2. Sei settimane dopo il rapimento, un clima incertezza e diffidenza pervade la vita politica italiana. Ció risulta in parte a causa dell’assenza di Moro: nessun’altro è in grado di compiere il suo ruolo stabilizzante all’interno della Democrazia Cristiana e nelle relazioni del Partito coi Comunisti. Questo riflette anche la frustrazione diffusa verso l’incapacitá del Governo di trovare Moro.

3.Moro è stato rapito proprio quando i Democristiani e i Comunisti hanno completato due mesi di delicate trattative per la formazione di un nuovo Governo. Nonostante i colloqui abbiano portato ad un accordo secondo il quale i Comunisti appoggiano in Parlamento il Governo Democristiano di minoranza di Giulio Andreotti, molti dettagli conflittuali che riguardano le relazioni fra le due parti non sono ancora stati affrontati.

4. La preoccupazione riguardo al crimine (il rapimento, N.d.A.) ha impedito dal momento della sua esecuzione di affrontare in maniera sistematica le domande rimaste in sospeso. Quando i politici dovranno affrontare questi problemi, dovranno affrontare le due tendenze emergenti, tendenze che sono antagoniste e che contribuiscono allo stato di confusione politica. Da una parte la natura di emergenza della situazione costringe i Democristiani e i Comunisti

RP M 78-10174

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ad una stretta cooperazione. Dall’altra parte, diffidenza e tensioni stanno crescendo fra i due partiti.

5. Andreotti ha consultato da vicino i Comunisti riguardo alle investigazioni. *************

Il segretario dei Comunisti Berlinguer e altri leader del Partito, compreso il membro del direttivo responsabile per gli affari di sicurezza, sono a ******** contatto con la leadership riguardo al rapimento. Oltre a ciò ******** alcuni membri del Gabinetto, anche se probabilmente non Pandolfi, prevedono di consultare direttamente le loro controparti del Partito Comunista prima di intraprendere iniziative piú importanti.

6. Allo stesso tempo le relazioni fra i due partiti sono segnate da una crescente tensione. I Comunisti, ad esempio, hanno criticato pubblicamente la mancanza di progressi del Governo nelle indagini e ***** ha detto senza mezzi termini al Ministro degli Interni Cossiga di agire piú vigorosamente contro il terrorismo.

7. Allo stesso tempo, i Democristiano sono ****** pianificando di accusare durante le prossime elezioni locali l’antagonismo del Partito Comunista verso le forze dell’ordine negli anni precedenti quale diretto precedente per la violenza politica attuale. Ció è capace di toccare un nervo scoperto del Partito Comunista che pubblicamente ammette una precedente simpatia per la violenza dell’ala sinistra ma argomenta che il terrorismo ha la sua vera radice nell’aver ignorato a lungo i problemi fondamentali sociali ed economici da parte del Governo.

8. La tensione riflette l’assenza stabilizzante di Moro nel suo Partito e nelle relazioni coi Comunisti. La sensibilità di Moro nelle relazioni fra Democristiani e Comunisti è stato uno dei suoi maggiori contributi alla politica italiana.

9. Comunque, in maniera crescente, i politici italiani dicono che le lettere umilianti che Moro ha scritto dalla sua prigionia lo hanno finito politicamente, sia che sopravviva o no fisicamente. Questa conclusione sembra prematura ció nonostante stimolerà sempre piú le rivalità e le manovre fra i Democristiani ansiosi di succedere a Moro alla guida del Partito e di assumere il suo ruolo di candidato alle elezioni del Presidente (della Repubblica, N.d.A.) a dicembre. Sembra quindi incoraggiare allo stesso modo la rinnovata attivitá del nocciolo dei Democristiani che desiderano che il Partito persegua una politica di confrontazione coi Comunisti e che erano stati emarginati da Moro negli ultimi giorni della crisi di Governo.

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10. Dal giorno del rapimento, i Democristiani non hanno detto ufficialmente molto a proposito delle relazioni coi Comunisti tranne che per il loro rifiuto di andare oltre il grado di collaborazione rappresentato dagli accordi che stanno alla base del Governo Andreotti. Ma i Democristiani considerano al proposito una serie di opzioni, non ultimo a secondo dello sviluppo finale dell’affare Moro. Se la situazione precipita e se ci sará un’escalazione della violenza, saranno necessarie dure misure di sicurezza e i Democristiani avranno bisogno dei Comunisti per porle in atto.

11. Oltre ció, i Democristiani continuano a non avere un’alternativa realistica se non la collaborazione coi Comunisti, un fatto sottolineato dal recente congresso del Partito Socialista. I Socialisti, l’unico partito che potrebbe fornire ai Democristiani una maggioranza non-Comunista, hanno detto chiaramente che un ritorno ad un’alleanza di questo tipo (centro-sinistra, N.d.A.) nel breve periodo è estremamente improbabile.

12. Le elezioni comunali previste per il 14-15 Maggio influenzeranno le relazioni fra i partiti. Le elezioni coinvolgeranno ca. il 10% dell’elettorato, il primo significativo campione del sentimento degli elettori dalla vittoria senza precedenti dei Comunisti nelle elezioni politiche del 1975.

13. E come tale, il contesto verrá studiato attentamente per sapere come il Paese ha reagito al periodo di collaborazione fra Democristiani e Comunisti che è cominciato in senso formale con il precedente Governo Andreotti due mesi dopo le elezioni del 1976.

14. Se i Comunisti perderanno pesantemente, la gerarchia Democristiana sará confermata nella sua convinzione che un crescente coinvolgimento dei Comunisti nelle decisioni del Governo ha il benefico effetto collaterale di danneggiarli alle elezioni. Ma un risultato di questo tipo metterá anche i Democristiani di fronte a un dilemma poiché i Comunisti dovranno chiedersi se sono in grado di continuare la cooperazione con Andreotti che chiaramente avrá bisogno del loro aiuto nei prossimi mesi.

15. D’altra parte, un successo dei Comunisti, congiunto con una perdita dei Democristiani o un’ulteriore fuga di voti verso i due partiti maggiori alle spese dei piú piccoli, alleggerirebbe il leader Comunista Berlinguer da alcuni problemi interni al partito e costringerebbe i Democristiani a rivedere le loro strategie.

16. Di tutti i problemi sollevati per la politica italiana dal rapimento Moro, il punto piú importante degli effetti dell’affare

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é probabilmente quello di mantenere la coesione interna del Partito Democristiano e la sua capacitá di restare la maggior forza politica italiana.

17. Fino a questo punto l’affare sembra aver accelerato due tendenze che minacciavano giá di immobilizzare la Democrazia Cristiana. Da una parte ha rafforzato il gruppo interno al partito a cui Moro aveva lavorato duramente per mantenerlo attivo. Dall’altra parte ha reso piú difficile per i Democristiani poter usare in maniera credibile l’anti-comunismo come forza coesiva. Molti Democristiani hanno cominciato a collaborare apertamente coi Comunisti anche prima dell’inizio dell’emergenza attuale e, piú a lungo durerá e piú difficile sará per coloro che si oppongono a questa collaborazione far sentire le loro ragioni.

18. Tutto ció sembra indebolire ulteriormente la capacitá dei Democristiani quali partito di Governo. E il persistere di questa tendenza puó alla fine creare un vuoto politico che trascinerà i Comunisti ad assumere sempre maggiori responsabilitá di Governo, anche se al momento questi non stanno spingendo pesantemente in questa direzione.

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http://www.foia.cia.gov/browse_docs.asp