Il Giappone bombarda Rimini!

Dopo l’arresto di uno studente senegalese in volo dalle Seychelles a Tokyo, confermati i suoi contatti col club della piadina di Rimini.

Lo studente senegalese Abdullahkabir (Abdalladkabir, Abdelkabir o anche Abu-abib-alkadeer), è stato arrestato ieri sul volo da Victoria (Gran Victoria) mentre era probabilmente in procinto di attuare un terribile attentato che sarebbe potuto costare la vita agli oltre trecento passeggeri. Lo ha dichiarato il capo del Governo Giapponese Yukio Hatoyama. In una conferenza stampa davanti alla Nazione, Yukio Hatoyama ha dichiarato che l’attentato al volo di linea CC240 avrebbe provocato una catastrofe dai contorni epocali.

Lo studente Abdullahkabir (Abdalladkabir, Abdelkabir o anche Abu-abib-alkadeer), era risultato sospetto ad alcuni passeggeri dopo che, nonostante i suoi tratti islamici, aveva ordinato un panino al prosciutto. Arrestato e immediatamente interrogato, Abdullahkabir (Abdalladkabir, Abdelkabir o anche Abu-abib-alkadeer) ha dichiarato di aver frequentato nei mesi scorsi un seminario di addestramento a Rimini in un luogo di ritrovo ora individuato dagli agenti del controterrorismo giapponese. Quali siano le accuse rivolte dagli investigatori giapponesi a Abdullahkabir (Abdalladkabir, Abdelkabir o anche Abu-abib-alkadeer) non è ancora noto, ma da prime indiscrezioni sembra che lo studente abbia cercato di minacciare l’hostess con le posate di plastica del servizio di bordo. Lo studente, che era entrato clandestino in Italia per partecipare a corsi di addestramento fondamentalisti finanziandosi con la vendita di cinture e borsette sulla spiaggia, era giá entrato nel mirino degli investigatori italiani quando, su segnalazione di alcuni bagnanti, era stato sottratto all’aggressione di un gruppo di giovani italiani con la testa rasata.

Le autoritá italiane richiedono giá da tempo l’intervento di truppe internazionali per fermare l’ondata di clandestini che mette a repentaglio la fragile democrazia nel Paese. In particolare, alcuni politici di spicco dell’Italia del Nord non nascondo la loro piú viva preoccupazione che gruppi di clandestini, sfuggendo ad ogni controllo delle truppe governative, possano un giorno prendere il sopravvento nelle regioni piú povere del paese dove il controllo del territorio, per ragioni storiche, è giá difficile.

Il Ministero della Difesa Giapponese, congiuntamente al Ministero della Difesa Neozelandese, ha dichiarato di avere pronti i piani per il bombardamento dei centri di formazione riminesi e di Riccione. Marines australiani dovrebbero, secondo indiscrezioni, preparare l’invasione con mezzi di sbarco di Sua Maestá Britannica. Gruppi estremisti dell’autonomia e black block’s hanno annunciato marce di protesta e gridano al complotto.

Il Presidente Napolitano ha dichiarato che le frange piú facinorose e violente, di fatto conniventi col terrorismo internazionale, vanno isolate e che i media dovrebbero astenersi dall’offrir loro una tribuna pubblica. Il Senatore a vita Francesco Cossiga dal canto suo, ha parlato di oscure manovre trasversali di un paese straniero interessato a spezzare il monopolio italiano della vendita del parmigiano reggiano. Esisterebbe al proposito, ha proseguito Cossiga, una direttiva di quei servizi segreti nota in tutte le cancellerie europee che invita a “ procedimenti di ogni ordine e natura” perché l’arroganza (sic!) dei produttori caseari emiliani venga finalmente riportata alla ragione. I ministri di Governo hanno definito le parole di Cossiga “sfogo senile di chi ha perso ogni contatto con la realtá”. Di Pietro ha richiesto a viva voce un’inchiesta parlamentare per chiarire i rapporti di Fininvest e i produttori del Grana Padano, responsabili, secondo il Senatore di IdV, di aver offerto ospitalità nei mesi estivi a centinaia di musulmani senegalesi nelle zone di produzione soprattutto nel piacentino e nel lodigiano.

Santoro ha annunciato una diretta dal ponte della Becca durante la quale, come lui stesso ha dichiarato, mostrerà il petto ai bombardieri giapponesi.

Il Papa, da Roma, ha lanciato un accorato appello alla pace.