Sartori, che vergogna!
„Loro non sono come noi, allora non possono stare qui!“.
Da: Il Derviscio
Sartori, che vergogna!
Virgilio, poeta latino, fa sbarcare un gruppo di clandestini litigiosi e affamati sulla spiaggia di Cuma, in Campania e dal capo di questa banda partita dalla Tunisia e di origine greca, fa discendere una stirpe di imperatori romani che poi sempre “romani” non furono. Fosse successo ieri, ci sarebbe stata la necessitá di “ributtarli in mare” (Irene Pivetti sul Corriere della Sera, 24 ore prima che la nave da guerra Sibilla coli a picco la Kater I Rados condannando a morte 108 persone).
Sartori, che vergogna!
Nelle scorse settimane sul web c’era stata un’accesa discussione sugli articoli di Sartori apparsi sul Corriere e, anch’io, avevo reagito cercando di confutare qualcuno dei suoi argomenti, ma di fronte all’articolo pubblicato domenica sono rimasto allibito.
“Giovanni Sartori è considerato il più grande politologo italiano ed uno dei massimi esperti di politologia a livello internazionale. Nel 1946 si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Firenze, dove alcuni anni più tardi è stato professore di Storia della Filosofia Moderna, Scienza della Politica e Sociologia. Ha ricevuto la carica di Albert Schweitzer Professor in the Humanities alla Columbia University (USA) dal 1979 al 1994.
È stato nominato Dottore Honoris Causa dall’Università di Genova nel 1992; dall’Università di Georgetown (USA) nel 1994; dall’Università di Guadalajara (Messico) nel 1997; dall’Università di Buenos Aires (Argentina) nel 1998; dall’Università Complutense di Madrid (Spagna) nel 2001, dall’Università di Bucarest (Romania) nel 2001 e dall’UNAM di Città del Messico (Messico) nel 2007.
Nel 1999 è stato nominato comendador della Ordem do Cruzeiro do Sul dal presidente della Repubblica Federale del Brasile e nel 2005 ha ricevuto il Premio Principe delle Asturie per le scienze sociali dalla Fundación Príncipe de Asturias. Fa parte del comitato dei garanti di Biennale Democrazia.
Dal 2002 fa parte dei garanti dell’associazione Libertà e Giustizia.
Sartori può essere oggi considerato uno dei principali autori nel campo della Teoria della Democrazia, dei sistemi di partito e dell’ingegneria costituzionale nel mondo accademico internazionale”. (Fonte)
Questo Giovanni Sartori? Che vergogna!
Una tirata sull’immigrazione secondo il motto “loro non sono come noi, quindi devono andar via” con gli stessi argomenti suggeriti ai “giornalisti” di Libero o della Padania dagli “esperti” del M.E.M.R.I., di faithfreedom o di Bat Ye’or.
Sartori, che vergogna! Non ci risparmia nemmeno l’argomento leghista per eccellenza: “Che fare? Il primo passo sarebbe di invitare i suddetti laudatori a trasferirsi in via Padova (dove tra l’altro, le case degli italiani sono in svendita: davvero un affare). Poi si potrà cominciare a ragionare”.
Ecco, dopo i buonisti, i pensabenisti, ora è il turno dei laudatori.
Saranno questi i termini di una nuova filosofia sociale e politica nata nella mente di Giovanni Sartori dopo lustri di studi e riflessioni? Il prodotto di tante lauree, diplomi e dottorati? Fare il verso ai Calderoli, Borghezio ad un Wilders qualunque o ad una Pivetti-ributtiamoli-a-mare? Si sentirà bene in compagnia dei Salvini, dei Tosi dei Miatello?
Sartori, che vergogna!
Non un argomento, non un ragionamento, non una visione ma un’ostinata xenofobia che lo relega nell’angolo costruito dai suoi predecessori Fallaci e Cristiano Allam al Corriere. È sconcertante vedere come la bandiera dell’odio anti-islamico venga passata di mano in mano fino ai piani alti della societá civile e intellettuale a giustificare teorie sulla diversitá che solo pochi anni fa hanno portato l’Europa intera alla catastrofe. Qual è allora la differenza fra Sartori e Ayman al-Zaw?hir?? In realtá nessuna. Entrambi, ognuno nel suo ruolo, ognuno dietro la propria scrivania, assolvono lo stesso compito: istigare gli sprovveduti a salire su barricate immaginarie per combattere battaglie fantastiche che lascino sul terreno un numero di morti reali sufficienti perché da una parte o dall’altra un improbabile messia annunci l’avvento di un mondo nuovo.
Sartori, che vergogna!
E la sinistra tace.