Cocaina e politica

Qual’è il ruolo della cocaina nella politica? Il Ministro della solidarietá sociale, Paolo Ferrero ha dichiarato in un’intervista a Radio Radicale che “la cocaina è assolutamente diffusa fra i politici” (1). La cocaina (isolata nel 1859) ha tre fondamentali azioni farmacologiche: è un anestetico locale, un vasocostrittore e – ciò che la rende desiderabile come „droga“ – un potente stimolante del sistema nervoso centrale (SNC). Il suo primo uso medico risale al 1884, quando Carl Koller ne scoprì l‘azione anestetica locale e ne introdusse l‘uso negli interventi di cataratta. Nello stesso anno, Freud (“Sulla cocaina”) ne analizzò dettagliatamente (e entusiasticamente) gli effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale.

Il pensiero si fa più chiaro, la parola più facile, aumenta la capacità di concentrarsi su quello che si sta facendo, e si prova una sensazione di benessere, sicurezza, controllo della situazione e aumentata/prolungata efficienza fisica. L‘appetito si riduce, il sonno è ritardato, e può venir stimolata l‘attività sessuale. Con dosi elevate, l‘euforia può lasciare il posto a ansia, nervosismo, agitazione, pensiero confuso, dispersivo e sconnesso (come hanno dimostrato i primi sperimentatori, rileggendo gli appunti presi sotto l‘effetto di dosi alte di cocaina!). Una piccola ma significativa minoranza di persone non riesce a consumare cocaina con moderazione, ma alterna periodi di consumo frenetico – e quindi di iperattività, veglia forzata, stimolazione ben al di là delle proprie forze – a periodi di vero e proprio crollo psico-fisico. L‘uso cronico può aggravare o anche creare problemi psichiatrici: si può diventare inquieti, ansiosi, sospettosi, fino a sviluppare veri e propri deliri paranoici in cui ci si sente controllati, seguiti e perseguitati. Sono frequenti le allucinazioni visive (scintille, luci) e tattili („insetti“ sotto la pelle); inoltre possono comparire „tic“ e altri sintomi psichiatrici, fino alla psicosi tossica acuta. La cocaina – soprattutto in queste situazioni che non si possono non definire „abuso“ – può (come l‘alcool) allentare i freni inibitori e facilitare comportamenti aggressivi e anche violenti. (2) Non è quindi possibile liquidare la questione con una sorta di permissivismo ad oltranza secondo il motto “a casa propria ognuno è libero di fare quello che vuole”. Il consumo regolare e l’abuso di cocaina sono malattie sociali al pari dell’alcoolismo. I soggetti, vittime della dipendenza perdono gradualmente il contatto con la realtá per entrare in un tunnel fatto di paure e manie auto riferenti che impedisce loro di prendere decisioni equilibrate. Alla guida di un paese, questo significa la catastrofe. Non è necessario credere o no alle Iene e al loro famoso scoop per credere che un parlamentare su tre ne fa uso abituale. Alcuni di questi sono stati coinvolti in inchieste dove la cocaina era tema principale, alcuni altri avevano spostato, nei loro tempi migliori, l’ufficio personale sul divano di una discoteca romana per soli V.I.P. veline e coca; altri lo raccontarono nelle loro biografie. Secondo gli studi dell’Istituto Mario Negri di Milano, il consumo della cocaina è drammaticamente aumentato negli ultimi anni, ben al di sopra delle stime del Ministero. Per affermarlo, l’istituto ha analizzato le acque dei depuratori di Cagliari, Cuneo, Latina e Varese. Grazie alla presenza della benzoilecgonina (BE) che è interamente eliminata dal consumatore di cocaina, è stato possibile risalire ad un dato preciso del consumo. Considerando il volume del liquido passato attraverso il depuratore, ciò permetteva di documentare il passaggio di cocaina per un determinato periodo di tempo. Così si può estrapolare che dal depuratore di Cuneo passino circa 11 Kg di cocaina per anno, da quello di Latina circa 12, da quello di Varese circa 13 e da quello di Cagliari, una città di dimensioni maggiori circa 47. È ipotizzabile che molte sostanze si trasferiscano dai depuratori ai fiumi, dal momento che i depuratori non sono costruiti per eliminare o contenere microelementi. È quanto è stato appurato dalla ricerca in questione, che appunto ha misurato BE e cocaina nel principale fiume italiano, il Po. Le misure sono state effettuate a Mezzano in provincia di Pavia, dove il Po ha un flusso medio di circa 750 metri cubi per secondo. Anche in questo caso i risultati sono stati positivi perché nell‘acqua del fiume Po sono stati ritrovati 1200 picogrammi di cocaina e 25.000 picogrammi di BE per litro d‘acqua.
Ciò ha permesso di stabilire che in quel punto del fiume passano ogni giorno circa 4 chilogrammi di cocaina e ogni anno più di una tonnellata (1,3). (3) A Roma il CNR ha compiuto uno studio sulle polveri sottili nell’aria col risultato di poter rilevare una concentrazione di circa 0,1 nanogrammi di cocaina per metro cubo! La cocaina appare in concentrazioni più basse nella città di Taranto, mentre risulta assente ad Algeri. (4) Sono dati che ci devono far riflettere. Ad esempio, quale sará l’atteggiamento del parlamentare dipendente (dalla droga, non dal cittadino!) nei confronti dei problemi della tossicodipendenza, della criminalitá organizzata e di tutto ció che circonda il fenomeno? La conseguenza è drammaticamente semplice: è sempre Ferrero ad esplicitarlo, quando dice „forse non è nemmeno un caso che le tabelle derivate dall’azione del Ministro Storace fossero più permissive sul versante cocaina che non sul versante cannabis per quanto riguarda la quantità di principio attivo”. Ferrero centra il problema quando lascia intendere come la diffusione delle droghe all‘interno delle classi dominanti sia in grado di influenzare direttamente le scelte tecniche e politiche. Poiché i broker mondiali di cocaina hanno sede primaria  nel nostro Paese, in cui investono ampiamente anche in una serie di attività lecite di grande importanza, possiamo immaginare come la diffusione della droga nelle classi dominanti (e dirigenti) finisca per condizionare non solo la vita di singoli o la politica ma anche l‘economia, la finanza e l‘informazione. In pochi anni potremmo arrivare ad un Paese completamente sottomesso alle organizzazioni criminali.   Altro che par condicio.

(1) http://www.droga.net/fuoco/Cocacamerebuco.htm
(2) http://www.pummarulella.org/coca_e_cocaina.htm
(3) http://www.marionegri.it/mn/it/pressRoom/istitStampa/archivio05/consCoc.html
(4) http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/cronaca/allarme-cnr/allarme-cnr/allarme-cnr.html
(5) http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Ferrero

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