L‘Europa, l‘Euro e Ceausescu

La casta ha paura. Da: Il Derviscio É il 21 dicembre 1989, il muro di Berlino è caduto da poche settimane. Ceausescu sale sul terrazzo del palazzo del Comitato Centrale per pronunciare un discorso che giustifichi il massacro di dimostranti e studenti di pochi giorni prima a Timi?oara convinto che la folla oceanica sia lí a celebrare, ancora una volta, la sua personalitá di “Conduc?tor” e di “Geniul din Carpa?i” (“Genio dei Carpazi”). È un tragico errore. La folla comincia ad ondeggiare e, con un boato, chiede all’unisono la testa del dittatore. Ceausescu rimane chiuso nel palazzo fino al giorno…

L‘Osama russo e la solita favola del lupo cattivo

Terroristi islamici e la strana coincidenza dei loro attentati utili ai piani governativi. Da: Il Derviscio “I ribelli attirano i ragazzi descrivendo un mondo islamico ideale che risulta molto convincente per persone che devono confrontarsi con la dura realtà di una zona dove il tasso di disoccupazione raggiunge anche il 58%. Qui non c’e’ assolutamente niente, nessun lavoro con cui iniziare. I terroristi, i Wahabiti, approfittano di questo. Sono numerosi perche’ la gente ha fame ed ha bisogno di soldi”. Parola di Luiza Archakova, 24 anni, il marito torturato e ancora detenuto nelle carceri russe nel Caucaso.

La corazzata Bismarck diventa araba

I cantieri Blohm + Voss, orgoglio dell’industria tedesca, venduti ad un fondo di Abu Dhabi.  Da: Il Derviscio Agli stranieri che entrano in Italia, specialmente se di nazionalitá araba o di fede musulmana, Maroni vuole prendere le impronte digitali rivelando non solo il carattere profondamente razzista del suo partito, ma anche la profonda incompetenza strutturale del Governo di cui fa parte. Non da oggi, infatti, nella migliore tradizione mercantile musulmana, gli affari dei carovanieri che un tempo attraversavano i deserti dallo Yemen al Libano e dalla Cina al Marocco si sono estesi a tutto il pianeta e i loro petrodollari…

Persa la battaglia di Nassiriya, l‘ENI si ritira a Zubair

Fine di un capitolo nero della politica estera italiana di cui è vietato parlare. Da: Il Derviscio  Nel 1995 l’ENI firma un Production Sharing Agreement (PSA) con l’ente petrolifero irakeno per lo sfruttamento del giacimento di petrolio nella regione di Dhi Qar con capitale Nassiriya. Il contratto prevede la partecipazione diretta agli utili dello sfruttamento e potrá peró iniziare solo alla fine dell’embargo proclamato da inglesi e U.S.A. Dall’embargo si passa nel 2003 alla guerra e l’Italia si affretta a mandare i suoi soldati a Nassiriya al seguito dei tecnici ENI che sono già lí da giugno.